Ho sempre avuto un blocco mentale per la pasta frolla, le
classiche crostate con la marmellata non sono proprio i miei dolci preferiti,
nemmeno se le trovo già belle e pronte! Un giorno però avevo un esubero di
tuorli, si lo so, di solito quelli che avanzano sempre sono gli albumi, ma stavolta
è girata così! Prendo in mano il libro di Maurizio Santin in cerca di
ispirazione, creme varie non ho proprio voglia di farne, che poi ci devo
costruire un altro dolce attorno, paste frolle ce ne sono varie, ma sì facciamo
quella “Robuchon” dove ci vanno parecchi tuorli e che si può poi riempire anche
con composti liquidi come le mie amate bavaresi.
Quel giorno l’ho fatta e schiaffata in congelatore, ogni
tanto mi veniva il pensiero di come usarla ma rimandavo sempre. L’occasione
giusta è stata una cena tra amici, ed attirata dalla torte Caramella sempre di
Santin ho deciso di prendere diverse basi sue e di usare finalmente sta
benedetta pasta frolla.
Per una torta di diametro 24 cm
Per la pasta frolla “Robuchon” di M. Santin:
250 g di farina 00
105 g di burro morbido
95 g di zucchero semolato
85 g di tuorli
vaniglia
Setacciare la farina nella ciotola dell’impastatrice,
aggiungere il burro a pezzetti e le uova precedentemente mescolate con lo
zucchero e la vaniglia. Lavorare a bassa velocità con la frusta a K fino ad
ottenere un composto omogeneo, se necessario finire di lavorarlo a mano.
Formare un panetto, avvolgerlo nella pellicola e lasciarlo
riposare in frigo almeno 6 ore.
Io l’ho congelato ed estratto il giorno prima di doverlo
usare.
Per il biscotto al cioccolato senza farina di M. Santin
120 g di cioccolato fondente al 70%
56 g di burro pomata
126 g di albume
30 g di zucchero semolato
52 g di tuorli
Sciogliere il cioccolato al microonde, aggiungere il burro
facendo attenzione che il cioccolato non superi i 45/50°. Aggiungere uno alla
volta i tuorli e per finire gli albumi montati a neve con lo zucchero semolato.
Stendere la pasta con l’aiuto di un mattarello ad uno
spessore di 4/5 mm e foderare lo stampo da crostata facendola aderire bene ai
bordi. Rimettere in frigo un’oretta, bucherellare il guscio con una forchetta e
precuocere a 170 gradi finché inizia a colorarsi. Per non far crollare i bordi
si può usare il classico metodo della carta forno più fagioli, io ho messo un
disco di carta forno e ci ho appoggiato sopra una tortiera vuota. Il massimo
sarebbe cuocerla nei famosi anelli microforati, urge procurarseli!!
Togliere la carta forno dalla frolla, aggiungere il biscotto
al cioccolato e continuare la cottura in forno per altri 8/9 minuti.
Per la panna cotta caramellata di M. Santin:
195 g di panna fresca + altra per compensare
98 g di latte intero
98 g di zucchero semolato
98 g di panna semimontata
5,5 g di gelatina
vaniglia
Preparare un caramello con lo zucchero semolato, facendo
attenzione agli schizzi aggiungere i 195 g di panna bollente continuando a
mescolare. Ripesare il caramello e riportarlo al peso di 293 g aggiungendo
altra panna calda. A parte scaldare il latte, aggiungere la vaniglia e
scioglierci la gelatina precedentemente ammollata in acqua fredda. Unire il
latte alla panna caramellata e quando il composto avrà raggiunto una
temperatura di 45° unire la panna semimontata. Colare in uno stampo di silicone
di diametro 20 cm e congelare.
Per la namelaka al cioccolato al latte di M. Santin:
200 g di cioccolato al latte
113 g di latte
6 g di glucosio
2 g di gelatina
225 g di panna fresca
Portare a bollore il latte con il glucosio, aggiungere la
gelatina precedentemente ammollata in acqua fredda e versarlo sul cioccolato
tagliato a pezzettini. Emulsionare con il mixer ad immersione incorporando la
panna liquida fredda. Conservare in figo almeno 10/12 ore prima di montarla con
le fruste.
Per il montaggio:
Una volta raffreddato il guscio di frolla con il biscotto al
cioccolato estrarre dal congelatore la panna cotta e appoggiarla al centro. Decorare
il bordo con ciuffi di namelaka.
Conservare in frigo fino al momento del servizio, la panna
cotta dovrà avere avuto il tempo di scongelarsi. Inizialmente pensavo di
lasciarla “nuda” ma una volta montata non mi è piaciuto il colore troppo simile
della panna cotta e della namelaka e avendo pochissimo tempo ho ovviato così,
sicuramente pensandoci prima si poteva fare molto meglio!
Ma che brava che sei, ottima realizzazione!
RispondiEliminami era sfuggito, non guardo mai la posta di gmail!! grazie mille Ilaria!
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